Le elezioni a Taiwan hanno rappresentato un momento significativo non solo per l’isola ma anche per lo scenario geopolitico internazionale con implicazioni profonde sul futuro della produzione tecnologica e sulle relazioni con la Cina e gli Stati Uniti. Lai Ching-te, del Partito Democratico Progressista (DPP), favorevole all’indipendenza, si è imposto nelle elezioni presidenziali. Tuttavia non ha ottenuto la maggioranza assoluta in parlamento. Il partito filo-cinese KMT ha raccolto un terzo dei voti, indicando una preferenza per una politica più cauta nei confronti della Cina da parte di una parte dell’elettorato. Questo cambiamento nel panorama politico potrebbe influenzare il modo in cui il governo gestirà le relazioni con la Cina e gli Stati Uniti.
A Taiwan vengono fabbricati e assemblati oltre il 60% dei microchip mondiali. Sull’isola hanno sede alcune delle più avanzate fabbriche di semiconduttori al mondo, tra cui la Taiwan Semiconductor Manufacturing Company (TSMC), il più grande produttore al mondo. Il Paese detiene un dominio non solo quantitativo, ma anche qualitativo. TMSC è l’unica azienda insieme alla sudcoreana Samsung ad essere in grado di fabbricare microchip a 3 nanometri, i più avanzati al momento sul mercato. Taiwan è all’avanguardia nello sviluppo dei processi di fabbricazione di semiconduttori estremamente sofisticati, capaci di produrre chip sempre più piccoli ed efficienti. Queste tecnologie sono fondamentali per lo sviluppo di nuove applicazioni, dall’intelligenza artificiale ai dispositivi mobili, dai computer alle automobili. L’isola è il punto nevralgico per la catena di approvvigionamento globale. Interruzioni nella produzione di semiconduttori a Taiwan potrebbero avere ripercussioni significative su molteplici industrie in tutto il mondo. Le scelte politiche del nuovo governo taiwanese avranno un impatto decisivo sull’industria mondiale dei semiconduttori, influenzando la disponibilità e i costi dei dispositivi elettronici.
La Cina considera Taiwan parte del suo territorio e non ha escluso l’uso della forza per arrivare alla riunificazione. L’interesse di Pechino verso l’isola va oltre le mere questioni di identità nazionale. Nonostante la Cina sia un importante produttore di semiconduttori, non ha ancora raggiunto il livello di Taiwan nella fabbricazione di semiconduttori più all’avanguardia. Risulta dipendente dall’importazione dall’estero per questi chip di ultima generazione. Prendere il controllo di Taiwan, consentirebbe di accelerare lo sviluppo dell’industria cinese e darebbe un vantaggio competitivo significativo nel mercato globale dei semiconduttori, potenziando la sua posizione strategica internazionale. Inoltre la capacità di produrre i semiconduttori avanzati è essenziale per la sicurezza nazionale. Controllare l’industria dei semiconduttori di Taiwan potrebbe garantire alla Cina un accesso sicuro a chip critici per applicazioni militari e di sicurezza.
Sostenere l’indipendenza di Taiwan è parte della strategia più ampia degli Stati Uniti per bilanciare l’ascesa della Cina e limitarne l’influenza geopolitica. L’obiettivo è impedire a Pechino di acquisire un vantaggio tecnologico strategico attraverso il controllo dell’industria dei semiconduttori prodotti sull’isola. Un eventuale controllo cinese su Taiwan potrebbe limitare l’accesso statunitense alle innovazioni e rafforzare il monopolio cinese su tecnologie critiche. I semiconduttori inoltre sono vitali per le capacità difensive, compresi sistemi d’arma avanzati e infrastrutture critiche. Assicurare che Taiwan rimanga un fornitore affidabile di semiconduttori protegge gli interessi di sicurezza nazionale degli Stati Uniti. Per prevenire le conseguenze dell’espansione cinese a Taiwan, gli Usa stanno anche stringendo accordi con TMSC con l’obiettivo di costruire nuove fabbriche per realizzare semiconduttori avanzati in Arizona. Questa operazione fa parte di una strategia più ampia per diversificare la produzione e rispondere alle preoccupazioni sulla sicurezza della catena di approvvigionamento. L’impianto in Arizona rappresenta un passo significativo per aumentare la capacità produttiva di semiconduttori avanzati al di fuori di Taiwan e per rafforzare la collaborazione tecnologica tra Taiwan e gli Stati Uniti. Il primo impianto statunitense inizierà il prossimo anno la produzione dei semiconduttori da 5 nanometri. Mentre TMSC per il momento manterrà a Taiwan l’alta gamma dei semiconduttori di dimensioni inferiori.
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